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L'innovazione geniale nella tecnica di Tonino Forteleoni è stata quella di applicare al bassorilievo in sughero, cosa già di per sé rivoluzionaria, un mosaico di piccoli frammenti (striscia o tassello) in scorza di sughero prelevato direttamente dai rametti più alti e sottili della quercia, perciò maschio. Nella pianta l'artista trovava tutte le colorazioni naturali necessarie per comporre le sue opere, ricavando dalla corteccia una moltitudine di colori impensabili e invisibili agli occhi dei più. L'applicazione di questa tecnica pionieristica mutava profondamente i metodi della lavorazione artistica del sughero. Analizzando
le attrezzature impiegate troviamo solamente una piccola lama affilatissima,
una raspa e della carta vetrata; l'applicazione dei tasselli avveniva
con l'ausilio di colla e martello. Tutto il resto era affidato alla
sua eccezionale manualità e fantasia. Diverso
discorso si può fare per i mobili: cassapanche, letti, armadi,
tavoli, etc. In essi vi è sempre un'armatura in legno in quanto
il sughero, pur essendo decisamente più duraturo del legno, è
di questo più flessibile quindi soggetto a deformazioni, per
cui occorre sempre un'anima rigida sulla quale applicare poi la scorza
di sughero.
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